Vecchi 10 Scudi di Carlo Emanuele II: pazzesco ecco quanto valgono oggi

I vecchi 10 Scudi di Carlo Emanuele II sono tra le monete più ricercate dai collezionisti di numismatica. Coniati durante il regno di Carlo Emanuele II di Savoia, tra il 1638 e il 1675, questi scudi sono vere e proprie opere d’arte, realizzate in oro con una raffinata fattura. La moneta raffigura sul dritto il ritratto del sovrano e sul rovescio simboli araldici della Casa Savoia. Nonostante siano passati secoli dalla loro creazione, il loro valore numismatico e storico è cresciuto enormemente, rendendoli pezzi ambitissimi nelle aste e tra i collezionisti di tutto il mondo.


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Storia della moneta dei 10 Scudi di Carlo Emanuele II

La moneta da 10 Scudi di Carlo Emanuele II fu coniata durante il suo regno come Duca di Savoia, a partire dal 1638 fino al 1675. Questo periodo vide la zecca sabauda produrre monete in oro di notevole pregio, destinate a circolare sia internamente nel ducato che all’estero. Il valore nominale di 10 Scudi la rendeva una moneta di grande prestigio, utilizzata per importanti transazioni commerciali e accumulo di ricchezze.

Sul dritto della moneta è raffigurato Carlo Emanuele II in profilo, con la testa coronata e circondata da iscrizioni che ne indicano il nome e il titolo. Il rovescio, invece, è dominato dallo stemma della Casa Savoia, con lo scudo sabaudo sormontato dalla corona. Le iscrizioni sul bordo e i dettagli araldici conferiscono alla moneta un aspetto regale e autorevole, tipico delle monete del periodo barocco.

La lega con cui la moneta è stata realizzata è oro a elevata purezza, rendendola non solo preziosa per il suo contenuto in metallo, ma anche per la sua straordinaria qualità artigianale. Le monete erano coniate a mano, il che significa che ogni pezzo poteva presentare piccole variazioni nei dettagli, rendendo alcuni esemplari particolarmente rari.

Annate più ricercate e caratteristiche speciali

Le monete da 10 Scudi coniate durante il regno di Carlo Emanuele II sono tutte molto ricercate, ma alcune annate o varianti specifiche sono ancora più preziose. Le prime emissioni, tra il 1638 e il 1640, sono particolarmente rare, poiché la produzione in quegli anni era limitata. Anche le monete che presentano varianti nel disegno dello stemma o piccole differenze nelle iscrizioni possono avere un valore molto superiore rispetto ad altre.

Le emissioni coniate negli ultimi anni del regno, verso il 1675, sono anch’esse molto ricercate per la loro qualità e rarità. Inoltre, l’ottima conservazione della moneta – difficile da trovare considerando la loro età – può far lievitare ulteriormente il valore.

Quali fattori influenzano il valore

Il valore dei vecchi 10 Scudi di Carlo Emanuele II dipende da una serie di fattori. Non basta possedere una di queste monete per garantirsi un alto guadagno: ci sono infatti diversi aspetti che i collezionisti tengono in considerazione quando ne valutano l’acquisto.

Cosa controllare sulla moneta da 10 Scudi di Carlo Emanuele II

  • Anno di coniazione: Le monete coniate nei primi anni del regno, come il 1638 o 1640, sono tra le più rare e preziose. Verificare l’annata di coniazione è fondamentale per determinare il valore.
  • Stato di conservazione: Il valore di una moneta in “Fior di Conio” (senza segni di usura) è sempre più alto rispetto a quelle con segni di circolazione. Anche le monete in “Ottimo stato” o “Buono stato” possono avere un valore interessante, ma minore rispetto a quelle perfette.
  • Errori di conio: Come spesso accade nelle monete antiche, gli errori di conio possono rendere un esemplare unico e molto prezioso. Questi errori includono lettere mal incise, dettagli dello stemma non centrati o difetti nella realizzazione del bordo.

Quanto vale oggi la moneta di cui stiamo parlando?

Oggi, i 10 Scudi di Carlo Emanuele II hanno un valore che può variare notevolmente a seconda dell’anno di coniazione e dello stato di conservazione. Essendo monete antiche e rare, il loro valore si è notevolmente accresciuto nel corso del tempo, attirando l’attenzione di collezionisti da tutto il mondo.

Panoramica dei valori approssimativi delle monete

  • 10 Scudi 1638-1640 (Fior di Conio): Le monete in condizioni perfette, con pochi o nessun segno di usura, possono valere tra i 20.000 e i 30.000 euro, soprattutto se appartenenti ai primi anni di coniazione.
  • 10 Scudi 1640-1675 (Ottimo Stato): Queste monete, anche se non perfette, possono raggiungere valori compresi tra i 10.000 e i 20.000 euro, a seconda dell’annata e della rarità specifica.
  • 10 Scudi (Stato di Conservazione Buono): Anche le monete con evidenti segni di usura possono avere un valore significativo, oscillando tra i 5.000 e i 10.000 euro, grazie alla loro rarità storica e al contenuto in oro.

Errori di conio più interessanti

Gli errori di conio sono particolarmente rari per le monete da 10 Scudi di Carlo Emanuele II, ma quando si trovano, possono far salire il valore della moneta in modo notevole. Errori comuni includono l’incisione imperfetta dello stemma sabaudo, lettere o numeri non centrati o sbavature nella cornice della moneta. Questi difetti, che potrebbero sembrare dei semplici errori, sono in realtà molto ricercati dai collezionisti, poiché rendono la moneta un pezzo unico.

Conclusione

I vecchi 10 Scudi di Carlo Emanuele II rappresentano un capitolo affascinante della storia numismatica europea. Coniati in oro e caratterizzati da un design raffinato, queste monete sono tra le più rare e preziose per i collezionisti. Il loro valore dipende da vari fattori, tra cui l’anno di coniazione, lo stato di conservazione e la presenza di errori di conio. Se possiedi una di queste monete, potrebbe trattarsi di un vero e proprio tesoro. Grazie alla loro rarità e al loro legame con la storia della Casa Savoia, i 10 Scudi di Carlo Emanuele II rappresentano un’opportunità unica per gli appassionati di numismatica.

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