Monete rare: da Venezia alla Svizzera ecco le ultime aggiudicazioni

Le monete rappresentano veri e propri frammenti di storia, capaci di raccontare tanto le grandi vicende quanto i dettagli di interesse locale. Questo valore storico e culturale si riflette anche nei mercati numismatici, dove le aste di monete rare sono capaci di generare grande attenzione e prezzi da capogiro. Le recenti vendite a Venezia e in Svizzera ne sono un esempio lampante, con esemplari che hanno raggiunto quotazioni impressionanti.


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Il testone dei Trivulzio: una rarità da 18 mila euro

Uno degli esempi più interessanti è il testone coniato da Gian Francesco Trivulzio nella zecca di Roveredo, oggi comune svizzero della Val Mesolcina. Questo conio, considerato di estrema rarità, rappresenta un capitolo affascinante della storia della famiglia Trivulzio, grazie alla concessione ricevuta dall’imperatore Federico III d’Asburgo. Il testone, che reca il profilo del marchese di Vigevano sul diritto e san Biagio sul rovescio, risale agli ultimi anni di attività della zecca, chiusa nel 1549. Nella recente asta di Nomisma del 31 agosto, questa moneta è stata venduta per 18 mila euro, superando di 3 mila euro la stima iniziale.

Il tallero da 10 zecchini di Venezia: aggiudicato per 108 mila euro

Un altro pezzo che ha acceso la passione dei collezionisti è stato un raro multiplo veneziano del 1784. Si tratta di un tallero da 10 zecchini coniato sotto il doge Paolo Renier, definito “superbo e probabilmente unico”. Partito da una base d’asta di 80 mila euro, questo esemplare ha raggiunto la straordinaria cifra di 108 mila euro. Il risultato testimonia l’eccezionale interesse per le monete di alta qualità, in particolare quelle veneziane.

Le monete pontificie e il rinascimento italiano

Anche le monete pontificie hanno registrato buoni risultati. Un esempio è la quadrupla paolina raffigurante papa Paolo V al diritto e san Paolo al rovescio, che è passata da una stima di 5 mila euro a un realizzo finale di 11.500 euro. Matteo Del Grande, esperto banditore, ha sottolineato come le monete delle zecche italiane, in particolare quelle in metallo prezioso e del periodo rinascimentale, continuino a trainare il mercato.

Pausa di riflessione per il regno d’Italia

Diversa, invece, la situazione per le monete del regno d’Italia, che stanno vivendo un momento di riflessione con prezzi stabili e qualche invenduto. Anche alcune monete papali non hanno trovato acquirenti, come nel caso della quadrupola di Innocenzo XII raffigurante la fontana di Santa Maria in Trastevere, proposta a 30 mila euro ma rimasta invenduta.

In conclusione, il mercato numismatico continua a essere dinamico e selettivo, con una forte domanda per le monete rare e di alta qualità, mentre altri settori, come quello delle monete del regno d’Italia, stanno attraversando una fase di stallo. Le aste di Venezia e Svizzera dimostrano come la passione per la numismatica rimanga viva e capace di generare risultati notevoli, soprattutto per pezzi di grande valore storico e artistico.

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